Eravamo al “Léèl”, nel bosco dietro la stalla, e lei, vestita d’azzurro, raccoglieva un mazzo di ciclamini da portare alla “tribülina”.
La maggior parte dei ricordi che ho di mia nonna sono ambientati in mezzo alla natura. Per questo motivo la ritrovo nei fiori, nei frutti e negli alberi della nostra Valle. Nella rugiada, nei ruscelli e nei temporali. Nei falò dei contadini. Nel vento caldo di giugno e in quello pungente di febbraio, che preannuncia l’arrivo di una nevicata. Nei colori, nei suoni e nei profumi di ogni stagione. Negli insetti, negli uccelli e nel bestiame che pascola nei prati verdi.
La sua presenza mi faceva sentire leggera, protetta e in equilibrio.
La maggior parte dei ricordi che ho di mia nonna sono ambientati in mezzo alla natura. Per questo motivo la ritrovo nei fiori, nei frutti e negli alberi della nostra Valle. Nella rugiada, nei ruscelli e nei temporali. Nei falò dei contadini. Nel vento caldo di giugno e in quello pungente di febbraio, che preannuncia l’arrivo di una nevicata. Nei colori, nei suoni e nei profumi di ogni stagione. Negli insetti, negli uccelli e nel bestiame che pascola nei prati verdi.
La sua presenza mi faceva sentire leggera, protetta e in equilibrio.
Progetto finalista al premio di fotografia contemporanea Driving Energy













Ciascuna fotografia mostra ciò che mi è rimasto di lei:
ora la sua presenza è mutata, parzialmente dissolta e convertita in un ricordo.
ora la sua presenza è mutata, parzialmente dissolta e convertita in un ricordo.

